Le Edizioni Empirìa sono nate nel 1985. Non si trattava di un’impresa, ma di un progetto culturale. Empirìa, coerentemente con il suo nome, intendeva esplorare le esperienze letterarie contemporanee nel campo della narrativa, della poesia, della critica.
Il progetto riguardava dunque esclusivamente la letteratura e in particolare la sperimentazione letteraria, anche se presto è stato chiaro che legare la casa editrice a una particolare tendenza significava limitarne le scelte.
All’inizio la produzione ha avuto carattere quasi artigianale, legata a piccole tipografie del centro storico di Roma. L’aspetto grafico è stato sempre molto curato, con la collaborazione di artisti: significativo l’apporto di Bruno Conte, artista romano di area concettuale, e anche di Antonio Capaccio e, più recentemente, di Rosa Foschi.
Tra le prime collane: “Le narr/azioni”, che si apre nel 1986 con l’intenso racconto di Anna Maria Ortese, La morte del Folletto, (alla stessa Ortese, nel ’96 e nel ‘98, sono dedicati due libri che raccolgono tutta la produzione poetica dell’autrice) e “Poetidiana”, inaugurata da Strani attrattori di Gianni Toti e Assurdo e Familiare di Vito Riviello. Le letterature straniere contemporanee sono state presenti fin dall’inizio, anche per la preziosa opera di traduttori di grande bravura come Francesco Tentori Montalto, Carlo Cattaneo, Riccardo Duranti, e in seguito di Daniela Daniele, Matilde de Pasquale, Daniela Stegagno, Sara Zanghì .
Un momento importante per l’attività, nel 1989, è stato l’apertura dell’attuale spazio in via Baccina. Il trasferimento ha dato maggiore visibilità in città a Empirìa e ha permesso di aprire una saletta per mostre, incontri e dibattiti.
Risale infatti a quel periodo la collaborazione con Giuseppe Bartolucci, Cesare Milanese e con Francesco Vincitorio per mostre, letture e dibattiti sul teatro contemporaneo e sulle arti visive.
Negli anni la consuetudine degli incontri non è venuta meno, anzi molte personalità della cultura si sono avvicendate richiamando un pubblico vario e frequentatori assidui. Ricordiamo la serie di incontri con autori proposti da Elio Pecora, dal titolo ”Lavori in corso”; con scrittrici italiane e straniere presentate da Gabriella Sobrino e Carla Vasio; con artisti a cura di Silvia Bordini. Successivamente si è svolta una serie di letture intitolate “Dal Novecento a oggi”.
L’attività editoriale è andata avanti lentamente, ma nel tempo il catalogo si è arricchito di nomi importanti, da Palazzeschi a Emilio Villa, da Amelia Rosselli a Carla Vasio, Lamberto Pignotti, Elio Pecora, Mario Lunetta, Laura Lilli, Franco Loi, Giuliano e Giorgio Manacorda, Luciana Frezza, Vito Riviello, Gianni Toti, Goliarda Sapienza, Aldo Rosselli, Sara Zanghì, Daniela Attanasio, Franco Buffoni, Lia Migale e tantissimi altri autori. Numerosi anche gli stranieri, le scrittrici Olive Schreiner e Rosa Chacel, Guillaume Apollinaire, Joseph Roth, Jorge De Sena, Robert Creeley, Grace Paley, Colette, António Gamoneda, António Osorio e tanti altri dall’Europa al Canada, dal Nord al Centro America.
Attualmente la collana “Euforbia”, diretta da Giorgio Patrizi, raccoglie la narrativa italiana, “Il ponte di corda” la narrativa straniera, mentre in “Sassifraga“ si pubblicano libri di poesia italiana o straniera, sempre con testo a fronte. Vari libri sono dedicati alla poesia giapponese, specialmente all’haiku, con testi in lingua originale e versione poetica italiana.
Sarebbe troppo lungo elencare tutti i titoli del catalogo, che rappresentano, sia per l’Italia che per gli altri paesi, scelte prive di criteri pregiudiziali se non quelli della dignità letteraria e della ricerca formale.
Nel corso degli anni Ottanta e dei primi Novanta la “piccola editoria di qualità” ha ricevuto da parte dei media e del pubblico una notevole attenzione, così che anche la produzione di Empirìa, pur nelle piccolissime dimensioni, ha avuto favorevoli riconoscimenti. Numerosi sono stati i premi conferiti ogni anno ad opere di poesie o di prosa di Empirìa: impossibile ricordarli tutti, basti ricordare il Premio letterario Amelia Rosselli del Comune di Roma nel 2004.
Nel 2001, per ricordare Anna Maria Ortese, la casa editrice ha bandito un premio di narrativa a lei intitolato, consistente nella pubblicazione di un’antologia di racconti, iniziativa giunta fino alla terza edizione: poi per la totale mancanza di aiuti questa iniziativa si è purtroppo dovuta chiudere.
La casa editrice ha regolarmente partecipato alle principali mostre del libro in Italia, al Salone di Torino dalla prima edizione fino ad oggi, a Firenze, a Belgioioso, a Napoli, a Roma, e alla Fiera di Francoforte mediante una rappresentanza.
Al contrario degli anni Ottanta e dei primi Novanta, l’attuale periodo non è favorevole alla “piccola editoria di qualità”, come si diceva allora. Con l’inarrestabile diffusione nelle librerie e nei megastore della grande industria editoriale e della progressiva riduzione degli spazi riservati ai “piccoli editori” (è recente la decisione delle Feltrinelli di non lasciare più spazio ai piccoli, e di riservarsi la possibilità di richiedere libri solo su ordinazione del cliente), Empirìa non può che concentrarsi su un programma di pubblicazioni limitate nella quantità e di scelte qualitativamente rigorose.