DIARIO OTTUSO
Amelia Rosselli
Introduzione di Alfonso Berardinelli e una nota di Daniela Attanasio
"Il "Diario ottuso", soprattutto quella specie di mini-romanzo ( come lo definisce l'autrice) che è il primo capitolo, è uno dei testi fondamentali di Amelia Rosselli. E' un diario che cerca il massimo di oggettivazione, spostando il presente al passato e la prima alla terza persona. E' un referto narrato a se stessi, monologando, nel tentativo di capire qualcosa che non si piega alle spiegazioni e resta groviglio di fatti e pensieri.
Ma quali sono i fatti? Dove finiscono i fatti e dove cominciano i pensieri? Dietro ogni oggetto apparente si spalanca un archetipo. L'alta temperatura interpretativa rende instabile la superficie normalizzata delle cose, spalancandola in tante inaspettate finestre oniriche, spazi aperti o pozzi senza fondo, celle oscure dell'accecamento in cui possiamo cadere e restare". (A.B.)
Amelia Rosselli nasce a Parigi il 28 marzo 1930 da Carlo Rosselli, fondatore insieme al fratello Nello del movimento antifascista “Giustizia e Libertà”, e da madre inglese, Marion Cave. I primi anni trascorrono a Parigi, dove accade l’evento più drammatico della sua infanzia: la morte del padre, ucciso dai fascisti nel 1937. Alla fine della guerra si trasferisce a Londra con la madre, e in seguito a Roma. .
Nel 1950, al convegno su “La resistenza e la cultura italiana”, conosce il poeta lucano Rocco Scotellaro, con il quale stabilisce un importante rapporto d’amicizia. Nel 1958 si iscrive al PCI; nel frattempo, pur tra le ristrettezze economiche, trova modo di dedicarsi alle sue passioni: la musica, la lettura e la poesia. Intanto, continua a manifestarsi in lei, nonostante le cure, la malattia che le condizionerà la vita e che aveva dato i primi segnali alla fine degli anni ’40.
Nel 1981 riceve il Premio Pozzale “Luigi Russo” per la poesia e nel 1988 compie un viaggio in Russia insieme all’amico Gino Scartaghiande. Dopo anni per lei molto difficili, muore a Roma l’11 febbraio 1996.
Tra i suoi libri ricordiamo: Variazioni belliche (Garzanti, 1964), Serie ospedaliera (Il Saggiatore, 1969), Documento 1966-1973 (Garzanti, 1976), Impromptu (S. Marco dei Giustiniani, 1981), Appunti sparsi e persi (Aelia Laelia, 1983; ripubblicato da Empirìa nel 1997), Antologia (Garzanti, 1987) e Diario ottuso (Empirìa, 1996).