IL BOSCO OLTRE IL MONDO

William Morris

A cura di Carmine Mezzacapa

Uscito esattamente cento anni fa dalla Kelmscott Press, Il bosco oltre il mondo è un romanzo fantastico che, secondo Tolkien – l’autore del Signore degli Anelli – rappresenta “the milestone”, la pietra miliare della letteratura fantasy moderna. Si tratta di una storia d’iniziazione: il giovane Walter, per sfuggire ad un amore infelice, intraprende un viaggio che lo porterà in terre sconosciute e lontane, dove strane visioni lo inducono a entrare in un bosco oltre il quale esiste un mondo misterioso e diverso. Il protagonista, con l’aiuto di una fanciulla e facendo ricorso all’intelligenza piuttosto che alla forza fisica, riuscirà a rompere gli incantesimi. Benché vi sia un lieto fine, esso è solo apparente: numerosi restano i dubbi e gli interrogativi non del tutto rivelati, ai quali il lettore è chiamato a dare una risposta.

William Morris (1834 – 1896), scrittore, architetto, artista, disegnatore e grafico, promotore di movimenti intellettuali e politici, è una delle figure più significative e controverse di tutto l’Ottocento in Gran Bretagna. Amico dei più noti poeti e artisti del tempo, da Edward Burne-Jones a Dante Gabriel Rossetti a Ruskin e altri preraffaelliti, scrisse vari romanzi, poemi e saggi. Si ricordano, in edizione italiana: Come potremmo vivere, Roma 1979; La storia della pianura seducente, Vercelli 1983 – Milano 1990; Notizie da nessun luogo, Milano 1984; Terra cava e altri racconti del Medioevo fantastico, Milano 1988.