I CANI PORTANO VIA LE DONNE SOLE
Maria Pia Ammirati
Anche se “i cani portano via le donne sole”, sarà pur necessario continuare ad attraversare le strade rischiose di un quotidiano estraneo, ostile, al limite paradossale, certamente non amico.
Il romanzo di Maria Pia Ammirati è la cronaca impietosa di un ordinario male di vivere, al femminile: una narrazione lucidissima e incalzante, che si snoda nei tanti, piccoli ma difficili, atti quotidiani in cui molti di noi potranno riconoscersi, tra oggetti, voci, volti, segni interrogati per trarre auspici sulla sopravvivenza. Confortano poche fisionomie amiche, solidarmente còlte ciascuna nella personale guerra esistenziale di ogni giorno. A consolazione di tutto c’è solo la forza dei sentimenti, la voglia di vivere, alla fine vincente.
Ciò che assicura tensione e passione al racconto è una scrittura efficacissima, essenziale -raccourcie- ma insieme magistralmente capace di aperture ed evocazioni, sempre in bilico tra salvezza e caduta, ragione e disperazione. “Col tempo mi sono convinta - scrive l’autrice - che perdendo i pensieri, perdiamo lentamente la vita, e per non perdermi ogni giorno scrivo il mio diario”. E’ per ciò che il linguaggio di questo diario ha la forza degli atti decisivi, la complessità del ricordo, l’intransigenza dei sentimenti, la semplicità della speranza.
Maria Pia Ammirati è nata il 12 luglio 1963. Questo è il suo primo romanzo. Ha pubblicato due saggi letterari: Il vizio di scrivere (1991), Madamina il catalogo è questo (1995). Vive a Roma, collabora alle pagine culturali di varie riviste e lavora alla Rai.