POESIE

Giovanna Sicari

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PAGINE DI GIORNI SENZA ESITO / CHOIX DE JOURS SANS SUITE

David Mus

“Non andare fuori strada appoggiarsi / sulle parole” – scrive Mus in questo poemetto, in cui si assiste a una progressiva rarefazione del testo a mano a mano che si procede. Ed è il suo linguaggio disagevole e stridente, ricco di umore, ironia e colore, a guidare il poeta camminatore in un sentiero altrettanto accidentato. I passi del poeta sono segni tracciati, incisi sul foglio, il viottolo è la linea del verso....

VEDUTE

Lamberto Pignotti

Con Vedute Pignotti offre qualche riflessione non ordinaria sui rapporti fra le arti nonché su quelli tra avanguardia e tradizione, esperienza e memoria. C'è un parlato jazzistico con effetti di riff semantico, dove soggetti incerti fanno azioni precise e viceversa, e la realtà descritta è interpenetrata,in un perpetuo modo trasfigurante. I contenuti che, nel fluire dei versi, sono duri ed estrinsecamente immusicali, si stemperano e si fondono in un'idea di velata armonia...

PARTENZA

Alberto Toni

All'interno degli intricati meccanismi della versificazione, Alberto Toni ha scelto l'impersonificazione di un ruolo, una sottile tonalità, la penetrazione degli sguardi che egli dirige verso un paesaggio interiore screziato da distinzioni e rimandi che lo connotano secondo un piglio sussurrante che sembra invitare il lettore in un territorio sconosciuto ed essenziale.

LA MORTE DEL FOLLETTO

Anna Maria Ortese

Primo libro di narrativa pubblicato dalle Edizioni Empiria, La Morte del Folletto uscì nell’87 con i disegni di Ulla Kampmann, dei disegni un po' ingenui che rappresentavano un'Italia del passato, risorgimentale, con Garibaldi a cavallo e che piacquero molto alla stessa Ortese.

“Chi era effettivamente questa creatura? Gnomo, fata, elfo, angelo del cielo?... Apparentemente una bestiola, un gatto, ma forse anche una lepre ottobrina, uno scoiattolo di luna: ma la testa...

ELEGIA

Alberto Toni

Alberto Toni scioglie un canto alla dea dai molti nomi, mater natura mediterranea. I filo che attraversa i culti e i nomi è uno solo e il poeta ne segue i grani invisibili nella sua prece.

Questo poemetto con immagini di Giancarlo Limoni è stato pubblicato in occasione della mostra nella sede di Empiria il 28 ottobre 2006.