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RE ORSOArrigo BoitoPubblicato da Arrigo Boito nel 1865 e poi in altre edizioni (e versioni) fino alla definitiva del 1902, Re Orso è un poemetto che l’autore sottotitola “Fiaba”, ma si avverte subito che si tratta di favola per adulti, deviante verso l’orrido e il macabro (infatti muoiono tutti), con tratti di demoniaco. Ed è, difatti, la favola del potere, il potere assoluto di un re dal nome animale, ferocissimo fino alla follia, attorniato da cortigiani succubi e accoliti senza scrupoli... |
LA VITA NON BASTAVanna Gazzola Stacchini«Questo libro è un racconto e un diario, e in definitiva il lascito di una donna che ripercorre la sua esistenza con quella che Proust chiamò “intelligenza del cuore”: impasto di memoria che s'interroga e compassione che si accoglie... L’io, che rivela e che sa molto di sé perché molto si è cercato, si muove in un’età che dagli anni precedenti la seconda guerra mondiale arriva fino a ieri, un ieri in cui risuonano gli assilli e le attese che ci assediano... |
PASTORIZIAFabio Ciriachi… avanzo fino a un limite per poi tornare sui miei passi e ripetere con scarti minimi, percosi già battuti, ma saggiandone visioni sghembe, parallele, intersecanti. Sperimento il punto di vista senile, la necessità di guardare verso il basso, proprio della pastorizia: mentre le bocche sono intente a brucare, gli occhi censiscono il territorio, lo imparano a memoria. Non penso ancora che possano baciare la terra (pure sfiorata dalle labbra)... |
L'ETA' DELL'IRAMarisa Tolve«L’ira qui nasce dall’indignazione, nel suo primo significato di rivoltarsi contro l’indegnità sovrastante, contro lo spegnimento di quei valori fondamentali per chi resta nel mondo ma si oppone alle comuni rovine. Lo spettacolo è quel che è dato vedere a tutti e il tanto che si patisce vedendo e sentendo è aggravato appunto dal sapersi attore e non solo vittima di un tale orrendo spettacolo. Le arie inquinate, avvelenate le acque, gli affamati, i perseguitati, i drogati, le guerre... |
TERRA CONTIGUABiancamaria FrabottaSi direbbe che in queste poesie Biancamaria Frabotta possieda quello che in musica si chiama orecchio assoluto: l’impasto fonico e il ritmo tirano la volata al senso, e sembrano generare la stessa poesia nel suo farsi, fino a svelare invece un suo rigoroso discorso logico, che va dalle più affilate riflessioni filosofiche e amorose alla lucidità dell’insonnia al salto mortale del paradosso.... |
LA CENERE DELLE PAROLEJean Portante«Qui la cenere non è la fine di una combustione, ma l’inizio di un altro cammino, incontro a una diversa misura dell’intera esistenza. […] L’io non si nasconde a sé stesso, anche quando si specchia nel flusso degli istanti e si lascia ai mutamenti della luce, allo scorrere delle acque, ai rumori della strada, alle fioriture degli alberi e al loro sfiorire, e insegue la moltitudine di fantasmi che a sua volta lo insegue. […] Poesia in cui singolare e plurale intonano una musica lieve... |
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